Nei giorni scorsi abbiamo sentito parlare sui giornali della disavventura vissuta da un gruppo di 49 studenti di una scuola secondaria di Novara che si sono ritrovati obbligati a tornarsene a casa e a non imbarcarsi su un volo Easyjet perché non avevano un numero sufficiente di accompagnatori per il loro viaggio di istruzione.
La compagnia aerea ha giustificato la sua decisione – che avrà lasciato i ragazzi con l’amaro in bocca – spiegando che la presenza di tre soli adulti non assicurava il rispetto delle sue norme di sicurezza di base.
Chiaramente, quanto accaduto è stato un errore dell’agenzia che ha organizzato il viaggio, che ha riconosciuto lo scivolone e si è attivata per riprogrammare l’esperienza per gli studenti e i loro docenti. Ad ogni modo, ciò che è successo ha messo in evidenza le problematiche esistenti rispetto alle misure adottate per assicurare la supervisione degli studenti. Ma non solo. Stiamo infatti assistendo negli ultimi anni ad un calo del numero dei docenti disposti ad accompagnare i ragazzi.
Non c’è dubbio che sia un vero peccato, anche perché in questo caso gli insegnanti perdono l’occasione di vivere con i loro alunni delle esperienze indimenticabili (come quelle proposte nel catalogo di PrimaTour).
Come si potrebbe superare questo impasse? Proviamo a rispondere insieme a questa domanda.
Quali incentivi si possono pensare per i docenti accompagnatori?
C’è una necessità impellente di reperire soluzioni efficaci che convincano i docenti più restii a partire, lasciando da parte eventuali remore.
Non c’è dubbio che l’introduzione di incentivi economici potrebbe fare un’enorme differenza per quanto riguarda il processo decisionale di questi insegnanti: offrire un compenso economico adeguato può rappresentare un forte stimolo per i docenti, che si vedrebbero così riconosciuti il tempo extra e l’impegno richiesto per la supervisione degli studenti durante le uscite. Questo incentivo non solo valorizzerebbe il lavoro degli insegnanti, ma contribuirebbe anche a ridurre la resistenza a partecipare a tali attività.
In aggiunta, fornire una copertura assicurativa specifica per i docenti accompagnatori potrebbe alleviare le preoccupazioni legate alla responsabilità civile in caso di incidenti o imprevisti (chiaramente ci auguriamo che questo non accada mai!). Ciò permetterebbe agli insegnanti di concentrarsi sull’esperienza educativa senza timori di natura legale.
Non dimentichiamoci anche che una migliore organizzazione delle uscite, con un supporto logistico adeguato e la presenza di personale aggiuntivo (ad esempio assistenti o volontari), può ridurre il carico di lavoro per i docenti. Inoltre, la definizione chiara dei ruoli e delle responsabilità aiuta a evitare situazioni di stress e confusione. Abbiamo dunque bisogno di lavorare su un supporto logistico adeguato che sia in grado di alleggerire il peso delle responsabilità sugli insegnanti.
Infine, informare in modo chiaro e tempestivo i genitori sugli obiettivi, le regole e la gestione dell’uscita scolastica può prevenire malintesi e interferenze. Creare canali di comunicazione diretti e trasparenti aiuta a rassicurare le famiglie e a ottenere la loro collaborazione.
Il capitale umano
Un altro aspetto sul quale vale la pena fare delle profonde riflessioni è il valore personale, emotivo e relazionale di un viaggio di istruzione.
Partire con i propri studenti per qualche giorno lontano dalle quattro mura scolastiche è un’avventura che gli stessi insegnanti conserveranno per sempre nel loro cuore. Si tratta infatti di un’occasione in cui si possono conoscere lati dei ragazzi e delle ragazze che, magari, all’interno di un rigido contesto scolastico non sarebbero emersi.
I viaggi di istruzione rappresentano, in definitiva, un’opportunità preziosa di crescita e apprendimento per tutti i partecipanti, che non dovrebbe essere compromessa da ostacoli burocratici o difficoltà organizzative. È cruciale che scuole, istituzioni e famiglie collaborino per rendere le gite scolastiche più accessibili, sicure e gratificanti per tutti i partecipanti.
Cerchiamo dunque di lavorare in maniera congiunta ed efficace per fare sì che i viaggi di istruzione non diventino un ricordo del passato. Non possiamo davvero permetterci di togliere ai ragazzi e ai loro accompagnatori la possibilità di vivere qualcosa di simile.